Grimaldi: “Inutile fare previsioni sui danni che provocherà la guerra in Ucraina” - Le Cronache
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Grimaldi: “Inutile fare previsioni sui danni che provocherà la guerra in Ucraina”

Grimaldi: “Inutile fare previsioni sui danni che provocherà la guerra in Ucraina”

di Monica De Santis

Non si può parlare dei veri danni che questa nuova crisi provocherà in Italia e nel resto del mondo. Ogni previsione che ad oggi viene fatta può essere tanto veritiera quanto sbagliata. A dirlo è il presidente dell’Unaco, unione nazionale dei Costruttori, Angelo Grimaldi, che spiega che ogni pensiero rilasciato in questo momento può solo generare altra confusione… “Anche gli osservatori internazionali non sono in grado di dare una esatta spiegazione della questione, tanto è vero che me ne stanno dicendo di ogni tipo. Per questo credo che in questo momento sia difficile dare una spiegazione che possa essere d’aiuto alle persone o chi vuole orientarsi in questo momento sul sistema economico e sui rischi che si stanno correndo. La situazione è nuova, stiamo parlando di un periodo che ha visto una pandemia prima e di uno stato di guerra ora. Un periodo che nessuno poteva prevedere e di conseguenza sta risultando difficile per tutti. Tanto è vero che si sta navigando a vista, lo stesso Governo non riesce a porre un argine a questi aumenti perché non è facile”. Grimaldi spiega che in questo momento l’Italia deve convincersi che bisogna affrancarsi dalla dipendenza energetica… “Tanto è vero che si sta lavorando su questo settore già da oltre 10 anni, perché è il settore del futuro a prescindere dagli eventi bellici. E questo settore era già il futuro prima della guerra, ora è ancora più indispensabile. Noi siamo una popolazione che chiede sempre più servizi, ma questi però noi non possiamo garantirli e non possiamo più estrarre energia fossile, quindi dobbiamo riconvertirsi necessariamente. In questo momento la guerra in Ucraina ha fatto venire fuori tutta la debolezza dell’Europa e dell’Italia in particolare, che è la Nazione più esposta dal punto di vista energetico e dal punto di vista delle importazioni. Quindi che cosa fare in questo momento? C’è solo una soluzione, affrancarsi dall’estero, frazionando la possibilità di reperire risorse non solo con l’uso dei fotovoltaici, ma anche con l’eolico e con l’energia che deve venire dal mare, con il moto ondoso. Ora tutte queste possibilità le possiamo sfruttare grazie al Pnrr, che ha alcuni capitoli speciali dedicati, ma bisogna fare ricerca, molta ricerca e fare dei programmi a lungo termine, perché in Italia purtroppo non si programma più e si agisce di pancia e questo non va bene, soprattutto perché il nostro è un paese che ha bisogno di infrastrutture nuove perché quelle che abbiamo risalgono a 50-60 anni fa”. Grimaldi parla anche di un altro grosso rischio che, come presidente dell’Unaco, unione nazionale dei Costruttori, aveva già palesato un anno fa, quando ci furono gli incrementi dei prezzi legati al post-pandemia… “Noi segnalammo che era a rischio il Pnrr. Perché facendo i progetti utilizzando i vecchi listini, con l’aumento dei prezzi, a cui stiamo assistendo ora, si corre il rischio di non riuscire a realizzare ciò che è stato progettato. Mi fa piacere che molti se ne sono accorti dopo un anno, ma come si dice non è mai troppo tardi. Il problema resta che bisogna abbattere i consumi altrimenti non si andrà da nessuna parte. L’energia che serve per alimentare coi consumi la dobbiamo recuperare dalle fonti rinnovabili. Quindi ribadisco che in questo momento la priorità deve essere l’efficienza energetica con l’abbattimento dei costi, e puntare sull’energia rinnovabile subito dopo”.